Presentato il restauro del Volto Santo

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Il Volto Santo, opera d’arte celebre in tutto il mondo e reliquia meta di pellegrinaggi fin dal Medioevo, divenuta nel corso dei secoli simbolo di Lucca stessa, verrà restaurato. Il crocifisso era datato dalla maggior parte degli storici dell’arte al XII-XIII secolo. Le indagini al carbonio 14 recentemente realizzate hanno dimostrato la sua antichità, spostando la datazione alla fine dell’VIII o XI secolo, e l’indagine svolta ha certificato il bisogno di un restauro conservativo soprattutto dello strato pittorico. 

Il delicato restauro sarà svolto a titolo gratuito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, eccellenza italiana nell’ambito della conservazione e restauro dei beni artistici, grazie al sostegno della Fondazione CRL e in accordo con la Soprintendenza ABAP di Lucca. 

Durante il restauro, che comincerà nei primi mesi del 2022, il crocifisso tanto amato dai lucchesi, il cui volto secondo la tradizione sarebbe stato realizzato per intervento divino, non lascerà la Cattedrale: dopo le prime operazioni preliminari di consolidamento del colore, il Volto Santo sarà spostato dalla cappella del Civitali in un laboratorio appositamente creato nel transetto della Cattedrale, dove un monitor e un’apposita finestra consentiranno la visione del restauro.

L’Ente Chiesa Cattedrale in accordo con la Soprintendanza ABAP, l’Arcidiocesi di Lucca, la Fondazione Cassa di Risparmio e l’Opificio delle Pietre Dure, ha deciso di creare due appositi comitati per il restauro di un’opera tanto importante: uno promotore, di cui faranno parte anche la Provincia e il Comune di Lucca, e uno scientifico.  

Oltre alle operazioni finalizzate alla conservazione del manufatto, sarà intrapresa una campagna diagnostica per conoscere meglio i segreti di quella che ad oggi è la scultura lignea monumentale più antica d’Europa.


Scheda preliminare del restauro 

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